Auschwitz After Auschwitz / La Gallery
La Memoria non è una questione di cui tener conto soltanto il 27 Gennaio.
Una data, questa, che potrebbe anche non significar nulla, se consideriamo il fatto che essa è simbolo di un accadimento storico epocale avvenuto, con graduale dinamicità, tra la fine del 1944 e l'inizio del 1945 e che, un questa data ormai istituzionalmente ufficializzata, si concentrano tutte le manifestazione di cordoglio, ricordo e commemorazione delle vittime della Shoah.
Ma i simboli servono a questo: a identificare qualcosa, rappresentare qualcuno, investire il ruolo di uniforme distintiva di un carattere peculiare, di una comunità, di una storia, di un avvenimento, di un fare comune. Anche la tragedia è un fare comune. Specie se riguarda la vita di milioni di persone. In realtà di tutti.
I simboli servono a ricordare, a facilitare la comprensione, a collocare, nel tempo e nello spazio, significanti e significati di con un linguaggio universale.
Questa data del 27 gennaio, designata dall' Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1° Novembre 2005, è simbolo di Memoria, riscatto, liberazione, di quell'inizio di quella fine che sembrava non averefine.
Non è un giorno il cui significato finisce allo scoccare della mezzanotte. Ma un significante che si rinnova, che si deve necessariamente rinnovare con costanza e lucida dedizione.
Il suo significato necessita l'impressione, nella cultura e nell'educazione, delle generazioni succedute gli anni della Shoah, quelle sempre più sensibili e confuse nuove menti troppo spesso prive di formazione storica, che susseguendosi, saranno sempre più distanti fisicamente da quella piaga di sterminio e disumanità, la cui reale conoscenza (guai a chiamarla errore storico, è stato tutto studiato e voluto), è oggi in mano ai pochi superstiti ancora in vita e a coloro che hanno fatto, della conoscenza, un linguaggio e una lezione democratica.
Per questo motivo è importante ricordare con qualsiasi strumento a disposizione.
A ragione di tutto ciò, la mia fotografia su Auschiwitz e Birkenau, Theresiendstadt e Dachau, fino al Binario 21, non sarà mai una carrozzella spinta solo nella Giornata Della Memoria per suscitare devoti plausi etici. Sarà sempre un linguaggio, una storia, una sfida all'indifferenza.
La differenza che possiamo fare è sconfiggere oggi l'indifferenza che regnava ieri.
Per i motivi appena descritti, vi invito a visitare e condividere la gallery di "Auschwitz After Auschwitz", sintesi dei miei reportage nei luoghi e nei memoriali della Shoah.
La Memoria Rende Liberi.
Giuseppe Mazzola
Clicca la foto per accedere alla gallery.