red in black and white: il reportage
Nei giorni 3, 4 e 5 Aprile, ovvero i giorni in cui si è celebrata la Pasqua e il Lunedì dell'Angelo (Pasquetta), tutta l'Italia è stata dichiarata Zona Rossa, un lock-down temporaneo attuato come tentativo (spero non vano) di scongiurare la diffusione della pandemia di Covid-19 e che ha causato, come prevedibile, ulteriori disagi all'economia locale e nazionale, oltre che l'ennesima ondata di lamentele da parte di chi sperava in una Pasqua accessibile e condivisibile.
Più di ogni eco socio-economico, questo ennesimo lock-down ha concesso uno spettrale e corale manifesto di un'Italia fantasma, unica condivisione di questi giorni di festa sono stati il silenzio e il vuoto, almeno negli spazi comuni.

Ho definito questa Palermo, una città laconica, palcoscenico solenne di un atto drammatico e silente, una Mise En Scène interrotta e privata di commedianti e spettatori, sentita e vissuta a distanza, nell'attesa della fine di questo atto autorevole e del colpo di scena che, di imprevedibile e stupefacente, stavolta ha le forme del suo contrario, della Normalità.
E di questa affascinante e sofferente Mise En Scène lunga 72 ore, ho afferrato alcuni istanti, catturati nel corso di un reportage d'arte (finalizzato a un progetto editoriale ben distinto), che edificandosi in una visione più ampia, mi hanno concesso l'accesso a una città differente, adornata a festa fra vicoli solitari e gioielli monumentali, solenni e preservati, scalfiti dal vuoto di un presente che non gli ha tolto l'anima ma l'ha messa a tacere.
Una Palermo negata a Palermo, proibita ai palermitani, una Palermo bellissima, impaziente ma disciplinata, in continua attesa che l'attesa finisca.
A voi il link diretto alla Photo Gallery pubblicata nella sezione Documentary:
https://www.giuseppemazzola.net/redinblackandwhite
Giuseppe Mazzola